Il 14 settembre Massimo Zamboni  sarà a Poppi (Ar), sul palco del Goodbye Summer Festival!

Venerdì 13 e sabato 14 settembre, presso il Circolo Arci Kontagio di Ponte a Poppi (Piazza Risorgimento 37) ospiterà il festival “Good Bye Summer”, un evento imperdibile per gli amanti della musica e della cultura. Il festival vedrà la partecipazione straordinaria di Massimo Zamboni, chitarrista e principale compositore dei CCCP e CSI, considerato uno dei padri del punk rock e del rock alternativo italiano.

Zamboni, accompagnato dai musicisti Erik Montanari e Cristiano Roversi, presenterà il reading musicale “Con voce di popolo: dialoghi e canzoni dalla piccola patria alla patria attuale”. In un momento storico in cui prevale la disillusione e la mancanza di fiducia, Zamboni invita il pubblico a riflettere sull’idea di patria, esplorando il concetto attraverso dialoghi e canzoni che mirano a rompere la solitudine e a riscoprire il significato profondo di appartenenza.

Il festival “Good Bye Summer” organizzato da Arci vede la partecipazione di tante realtà del territorio casentinese. Il festival ha lo scopo di promuovere arte e cultura, e anche quello di offrire uno spazio dove i giovani e  giovanissimi possano esprimersi liberamente attraverso la loro musica: infatti, grazie anche all’importante contributo di Riverbero Recording Studio, nuovissima realtà fondata da due ragazzi del nostro territorio, uno degli eventi clou del festival sarà Il concerto live in programma sempre sabato 14 alle 21, durante il quale Riverbero recording Studio farà esibire  ospiti speciali e giovani talenti del Casentino.

Incontriamo Francesco Tinti di Arci Arezzo, che è uno egli organizzatori del festival. 

Perché avete pensato di organizzare un nuovo festival?

L’idea è nata da una costatazione: in Casentino c’è davvero poco per i giovani. E da una domanda: cosa possiamo fare noi?

Abbiamo pensato che quello che possiamo fare, che è anche quello che sappiamo fare meglio, sia metterci a disposizione e aiutare i nostri circoli ad essere luoghi sempre più accoglienti e sicuri, spazi di libertà per tutte e tutti, dove si sta bene, si cresce, si accoglie. Luoghi di divertimento e cultura. Se si parla di giovani, abbiamo ben presente che uno dei principali diritti dei ragazzi e delle ragazze sia il diritto al divertimento. Fondamentale. Eppure, guardandomi intorno ho l’impressione che come comunità adulta, il massimo che sappiamo progettare per i nostri ragazzi sono servizi, che  volte funzionano bene e a volte nemmeno. Ma in ogni caso non possono bastare. Il divertimento non è un elemento di “contorno” nella vita di un giovane: è piuttosto un elemento che ne determina la crescita sana. Se analizziamo il territorio casentinese da questo punto di vista, ci rendiamo conto quale sia uno dei motivi per cui la solitudine, l’isolamento e l’apatia siano fenomeni che così frequentemente “colpiscono” i nostri ragazzi.

Fatte queste riflessioni, abbiamo deciso che non aveva senso pensare “qualcosa per i giovani”, e abbiamo invece chiesto ad alcuni di loro di progettare insieme. Noi abbiamo cercato il più possibile di limitare la nostra azione alla costruzione del contesto, metterci a disposizione,  creare gli spazi all’interno dei quali i ragazzi potessero muoversi in modo libero. Poi, alcuni contenuti a dire la verità li abbiamo portati anche noi, questo è servito a costruire un evento trasversale alle generazioni, ai gusti, alle passioni. In questo modo, lavorando al festival insieme si sono imbarcate in questo bel viaggio tante realtà casentinesi che fanno parte della nostra rete e che porteranno il loro contributo. Alla fine mi sembra che sia venuto fuori davvero un bel festival, nel quale i ragazzi hanno avuto un ruolo importante accrescendo la rete e diventandone un nodo fondamentale. E come ci diciamo sempre all’Arci… “da cosa nasce cosa”, è diventato in qualche modo il nostro motto!

Il festival ha un programma certamente vario ed articolato, spicca la presenza di un artista come Massimo Zamboni

Massimo è un regalo che ci siamo fatti, un regalo che facciamo alla nostra comunità. Per chi non lo conosce Massimo Zamboni è il chitarrista e principale compositore dei CCCP e dei successivi CSI. Musicalmente è considerato uno dei padri del punk rock e del rock alternativo italiani. I CCP E CSI hanno  certamente determinato la cultura e la musica del nostro paese. Per molti della mia generazione hanno rappresentato e continuano a rappresentare molto più di una band punk rock. Non si tratta di un fenomeno meramente musicale, piuttosto credo che si possa parlare di un fenomeno culturale. I CCCP e i CSI per me certamente hanno rappresentato un punto fermo che ha influito sulla mia crescita e la mia evoluzione come essere umano. E forse non hanno emozionato solo la mia generazione, se è vero come è vero, che la reunion per i 40 anni dei CCCP  è diventata incredibilmente il fenomeno musicale dell’anno al quale hanno partecipato anche tanti giovanissimi. Mi colpisce che nonostante decine di concerti in giro per l’Italia, date sold out ovunque, un successo incredibile, se si pensa ad una band nata a Berlino quando ancora c’era il muro, ecco nonostante tutto questo Massimo abbia trovato il tempo e la voglia di venire da noi. Una piccola realtà di provincia, una goccia piccolissima rispetto al mare di successo che stanno riscuotendo. Questo mi emoziona, tanto. Questo implicitamente ci conferma con che bellissimo essere umano abbiamo a che fare. Per me Massimo Zamboni a Poppi è un sogno impensabile che si realizza.

Abbiamo parlato di giovani, facciamo due chiacchiere anche con Manuel Varrone e Marco Buonavita del Riverbero recording Studio 

Ragazzi, intanto mi spiegate cosa è Riverbero Recording Studio?

Riverbero Recording Studio è una realtà che nasce con l’intento di offrire un nuovo punto di vista agli artisti emergenti e non, Riverbero offre un servizio a 360° agli artisti che gli si affidano, occupandosi di tutto quello che serve per la realizzazione di un singolo o di un progetto, lasciando all’artista il solo compito di pensare alla scrittura della propria musica.

Secondo voi cosa significa essere giovani in Casentino?

Non sappiamo definire cosa significa essere giovani in Casentino… di sicuro  ti aiuta a diventare abile nel trovare chance dove non ci sono! Ti aiuta a capire che la monotonia può avere una via d’uscita. Se sei giovane in Casentino sei di sicuro costretto a sudare per ottenere dei risultati. Ti fa anche capire quanto la nostra generazione possa avere la forza di cambiare queste cose.

Come è stato organizzare questo festival?

Organizzare il Goodbye Summer Festival è stata un sfida contro il tempo in primis, è un idea nata con non troppo tempo di anticipo ma ha portato anche tanta soddisfazione. Noi di Riverbero speriamo che possa diventare un appuntamento fisso annuale durante il qualche gli artisti possano parlare attraverso la loro musica. 

Non resta perciò che darci appuntamento al 13 e 14 settembre al Circolo Kontagio di Ponte a Poppi, per celebrare insieme la fine dell’estate con musica, cultura e riflessione.

Di seguito il programma del festival: 

Venerdì 13 settembre:

• 18:00 – Presentazione del festival, saluti istituzionali e incontro coi ragazzi di Riverbero Recording Studio, cooperativa In Quiete e con gli ospiti dei progetti SAI di Arci e associazione Tahomà.

• 19,00 – Presentazione del libro: Safina e Ataya. Nove mesi sul mediterraneo a bordo delle “navi quarantena”, con la partecipazione dell’autrice Alessia Belli

Sabato 14 settembre:

• 15:00 – passeggiata a cura della cooperativa In Quiete “due passi nel borgo, fra storia e natura…” partenza dal Centro Kontagio, durata 2,5 ore

• 18:30 – Reading musicale di Massimo Zamboni: Con voce di popolo: dialoghi e canzoni dalla piccola patria alla patria attuale”

• 20,00 – Cena a buffet, prenotazione obbligatoria al 339 2123427

• 21:00 – Concerto finale con ospiti speciali e giovani talenti del Casentino a cura di Riverbero Recording Studio

TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO LIBERO

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