Sono passati pochi giorni da quando i rappresentanti dei corpi intermedi e delle istituzioni hanno strombazzato ai 4 venti che, per il distretto orafo aretino, da li in poi in materia di sicurezza, nulla sarebbe stato più come prima, e invece proprio oggi abbiamo scoperto che nulla è cambiato e i ladri hanno messo a segno un altro colpo indisturbati.
Infatti, oggi i ladri, non curanti dei proclami di cui sopra, sono tornati in azione alla New Chains di Tegoleto: chiodi per la strada, finestra violata e razzia d’argento per un bottino di circa 200.000,00 euro. .
Vorremmo dare un consiglio non richiesto a chi ha usato questo complesso e drammatico argomento per farsi un pò di propaganda politica, e ha anche cercato di rassicurare gli operatori del settore impauriti, la prossima volta agite in silenzio e magari fate veramente qualcosa per migliorare la sicurezza, e parlate dopo a risultati ottenuti.
Vogliamo ricordare che è compito dello Stato e delle Istituzioni garantire la sicurezza a tutti, e quindi e a maggior ragione a chi, per la peculiarità dell’attività svolta, si trova nelle aziende i cosiddetti metalli preziosi, che oltre ad essere facile da rubare sono altrettanto semplici da commerciare o venderli. Prevenire questo degrado, questa insicurezza sono gli elementi primari ed essenziali per assicurarsi che i nostri imprenditori, del settore orafo, abbiano ancora la voglia di continuare a portare avanti le loro aziende, perché se tutti i giorni devono vivere nel terrore di ricevere visita dai ladri, chi glielo fa fare di proseguire?
Vi ricordiamo che siete stati proprio eletti e nominati per rappresentare e difendere i legittimi interessi dei cittadini, delle categorie che rappresentate, e le istituzioni sono tenute a garantire la sicurezza a tutti, e questo tutti i giorni, è qualcosa di ordinario non c’è bisogno di strumentalizzarlo per fare propaganda.
Per affrontare la questione della sicurezza delle imprese del distretto orafo aretino non c’è bisogno che il prefetto di Arezzo Maddalena De Luca, insieme ai rappresentanti della consulta orafa aretina Giordana Giordini e Mauro Benvenuto, vadano a Roma al Viminale ad incontrare il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il direttore centrale dell’anticrimine Alessandro Giuliano e la parlamentare Tiziana Nisinie, ripetiamo basta una relazione scritta da inviare a queste istituzioni che si devono muovere difronte ad un tale allarme, ma va bene il viaggio a Roma, ma perlomeno evitino di farcelo sapere, e affrontino concretamente la questione della sicurezza delle imprese del distretto orafo cittadino, e garantiscano da subito a tutti di poter operare in condizioni si sicurezza, che gli gli strumenti e mezzi ci sono e forse serve solo usarli meglio.