Su queste elezioni si possono fare tante analisi, anche in prospettiva dell’elezioni comunale ad Arezzo. La prima è il continuo spostamento a destra dell’elettorato deluso dal centro sinistra, che amministrava molti comuni della Toscana ininterrottamente dal dopoguerra (molte liste civiche che hanno vinto anche in questa tornata elettorale di fatto sono da ricondurre nell’area della destra), e la provincia di Arezzo fino a pochi anni fa era considerata di sinistra e non ha fatto eccezione in questo travaglio.
Spostamento a destra, forse necessario, per avere un ricambio di classe dirigente, per il rifiuto dei cittadini a quelle logiche fastidiose, consolidate e tanto care alla sinistra, ovvero, di affidarsi ai soliti capibastoni locali per garantirsi il controllo amministrativo dei vari comuni. Basta dare un occhio al Casentino: dopo la riconferma, scontata, di Vagnoli a Bibbiena (sindaco di destra) , ora si aggiunge la perdita da parte del centrosinistra di due comuni storici Poppi e Pratovecchio Stia, con la sconfitta dei due sindaci uscenti (Nicolò Caleri e Carlo Toni) dove i nuovi primi cittadini sono Luca Santini e Federico Lorenzoni.
Infatti, l’alto Casentino, era considerato il regno indiscusso di Ceccarelli (PD), dopo la perdita di Bibbiena e ora di Poppi e Pratovecchio e Stia, si può parlare di débâcle del centrosinistra nell’alto Casentino e forse la fine di un era. Ma altre sconfitte cocenti, per la sinistra, arrivano dal Valdarno, con amministrazioni che cambiano colore (sono Loro Ciuffenna e Castelfranco Piandiscò, rispettivamente con Andrea e Michele Rossi), ma è sempre la solita storia, ovvero, i cittadini non ne possono più di certe logiche e delle stesse persone a comandare.
Per rendere meno amara la pillola, i big politici della sinistra aretina, cercano di distrarre l’attenzione invitando a concentrarsi sul ballottaggio a Cortona, ma anche qui c’è poco da gioire, infatti, non essere riusciti a vincere al primo turno, con la destra divisa, è già una sconfitta, in più non va sottovalutato che Meoni si presenta al ballottaggio in netto vantaggio ( + 10 punti percentuali) e potrà contare anche sull’appoggio di tutto il centro destra, ma staremo a vedere.
Notizie positive per il PD a San Giovanni Valdarno, secondo comune con più abitanti, dove la sindaca Vadi viene riconfermata. Il PD potrà cantare vittoria anche a Subbiano con la riconferma di Mattesini, che notoriamente proviene dall’area politica opposta, ma che il PD sostiene da sempre. Bene anche a Lucignano, Foiano e Monterchi. Molto meglio è andata complessivamente alla destra in provincia.
Venendo alle prospettive delle prossime comunali ad Arezzo
Le elezioni europee con la legge elettorale proporzionale hanno ben messo in evidenza i rapporti di forza nei due schieramenti, destra e sinistra, e soprattutto hanno certificato che non esiste un centro, se non per numeri molto marginali.
La destra in coalizione è in grado di eleggere il successore di Ghinelli ( solo FDI ha totalizzato il 32% dei voti) e per fare questo non ha bisogno dell’aiuto dei cosiddetti cespugli al centro ( Azione e IV), mentre la sinistra se non riesce a formare il/un campo largo con i 5 Stelle ( considerata la presenza di Marco Donati) non è proprio della partita.
A questo punto c’è da chiedersi che fine faranno le legittime aspettative di alcuni attori che già hanno manifestato il loro auspicio ad essere il prossimo sindaco di Arezzo, vedi ex imprenditori provenienti dalla sanità privata, dal mondo delle cooperative e/ o dai corpi intermedi, perché stando così la situazione politica, per loro con c’è proprio spazio, non si capisce chi li vorrà candidare.
Ma in questa città siamo abituati a vederne di ogni (ad es. trasversalismi che si formano improvvisamente e per noi inspiegabili, imprevedibili e poco trasparenti) poi in politica succede di tutto e come sempre ci potranno stupire e andare aldilà delle più oggettive logiche e analisi politiche, e magari prevarrà , come sempre qui, l’ appartenenza, la forza finanziaria ed economica di uno/a di loro e così a sorpresa costui o colei riuscirà nel suo intento e diventerà sindaco.
Non c’è proprio limite al peggio e all’inesorabile declino e scivolamento a sud di Arezzo.