Dai Garanti della Toscana e dal sito del comune sembra che ad Arezzo, ad oggi, non è stato nominato il Garante subregionale, comunale, dei detenuti, ci chiediamo il perché di questa mancata nomina e quale è la posizione delle opposizioni in merito a questa assenza che può essere una violazione di legge?

Infatti l’articolo 7 del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 146, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2014, n. 10, e ulteriormente modificato da successivi atti legislativi, ha istituito il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

La stessa legge prevede la nomina da parte degli Enti preposti dei Garanti regionali, che sono istituiti nelle diverse Regioni sulla base di una legge regionale che ne definisce poteri e mandato.

Sul territorio nazionale operano anche i Garanti subregionali, le funzioni dei quali sono definite dai relativi atti istitutivi, previsti da Leggi Regionali.

Nell’ambito penitenziario, i Garanti regionali e subregionali possono effettuare colloqui con i detenuti, possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione, secondo quanto disposto dagli articoli 18 e 67 dell’ordinamento penitenziario. Inoltre possono essere destinatari di reclami ai sensi dell’art. 35 dell’ordinamento penitenziario.

Come si può vedere dall’URL allegato dei Garanti della Toscana (regione.toscana.it) si può desumere che Arezzo è uno dei pochi comuni capoluogo di provincia, in cui si trova un penitenziario, a non avere nominato il garante.

Il Garante subregionale o comunale è un’Autorità di garanzia indipendente a cui la Legge attribuisce il compito di vigilare sul rispetto dei diritti delle persone private della libertà, sia se tale privazione venga disposta su mandato dell’autorità giudiziaria o amministrativa, sia se si tratti di privazione di fatto della libertà, cioè in assenza di un provvedimento formale dell’Autorità pubblica o in conseguenza di sue decisioni od omissioni.

Per l’importanza della funzione svolta è necessaria subito la nomina da parte del sindaco di Arezzo, ed è inaccettabile che la nostra città ne sia sprovvista, perché è una questione di civiltà e di democrazia, si stà parlando della privazione del bene più prezioso che abbiamo “LA LIBERTA'”, quindi, ci rivolgiamo alle forse politiche di maggioranza e di opposizione affinché si proceda a tale nomina quanto prima, senza perdere ulteriore tempo.