Oggi si è consumato un altro atto della tragicomica vicenda Polcri, forse quello finale, con il presidente della provincia, eletto con i voti del PD, dei civici e dei centristi, contro la candidata del centro destra Silvia Chiassai, ma che ora governerà con il centro destra, tanto è che le deleghe le ha assegnate ai consiglieri di quell’area politica. E’ l’amara realtà non è uno scioglilingua.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina e infatti viene da pensare che i cosiddetti catto-comunisti, che da sempre temono di perdere il potere conquistato dal 1948 ad oggi, i civici e i centristi (centrini visti i risultati elettorali) e come ebbe a dire qualcuno “le logge e le congreghe”, dopo le richieste di condanne così pesanti, da parte del Pm contro gli imputati del processo Coingas, in primis Macrì, forse scommettevano proprio su una sua condanna e magari un commissario per FDI, così da avere la strada spianata per la conquista della provincia e in prospettiva un inciucio, si dice lista trasversale o un gruppo trasversale, per le prossime e vicine elezioni comunali e anche regionali.
Come sappiamo il 28 febbraio il Tribunale assolve con formula piena proprio Francesco Macrì, che da quel momento torna ad essere il padre padrone non solo di FDI ma da quanto sembra di tutto il centro destra aretino e Polcri da li a poco mette in discussione il precedente accordo con i soggetti di cui sopra e decide di tornare nella destra e oggi rimane facile immaginare proprio in accordo con Macrì.
A questo punto è evidente che se scommettevano su una condanna di Macrì i loro piani sono tutti saltati e Lor signori, “logge e congreghe”, catto-comunisti assetati di potere, civici e centrini devono oramai fare i conti con lui, Francesco Macrì, che dopo l’assoluzione e con la sua indiscussa posizione di dominus di FDI( Arezzo e Toscana), partiti oltre il 30% dai sondaggi, si sta prendendo politicamente tutto, oltre a tante rivincite e anche molti incarichi ben retribuiti.
E’ in bella vista di tutti che dai primi di marzo scorso in provincia di Arezzo, il presidente e i consiglieri, danno inizio ad uno spettacolo inguardabile, degno della peggior vecchia politica, ne abbiamo già scritto e non vogliamo riscrivere nulla perché ci viene l’orticaria solo a pensarci e chi vuole può andarsi a leggere i nostri articoli.
Oltre ai catto-comunisti, ai civici e i centrini il nostro pulcinella si è burlato pure della nuova Lega targata Agnelli-Casucci, infatti, è solo grazie all’appoggio dato dallo loro ex consigliera Cinzia Santoni ( sembra si sia sospesa dalla Lega) che Polcri oggi ha potuto assegnare le deleghe. Anche in questo caso non è difficile immaginare che i leghisti, tutti, prima abbiano scommesso sulla sentenza, come sopra e come gli altri, e poi dopo l’assoluzione, quella parte del partito, estromessa dal nuovo corso Agnelli-Casucci nell’ultimo congresso, abbia pensato bene di appoggiare l’operazione Polcri, magari proprio in vista di un loro rientro in FDI, da dove, oltretutto, molti di loro provengono come idee e area politica.
A questo punto non rimane che constatare che la nostra collega Barbara Perissi, che, oltre ad essere una brava giornalista è anche veggente perché nel caso di Nicola Carini aveva previsto tutto già da molti giorni addietro e gli unici a non avere avuto mai un minimo di intuito politico sono stati proprio i consiglieri che da oggi sono all’opposizione in consiglio provinciale e che oltre ad averlo eletto, Polcri, gli hanno anche approvato il bilancio.
A questo punto ci sembra veramente plausibile, con questo Pd, con i soggetti di cui sopra, che la destra ad Arezzo si sceglierà il sindaco, minimo, per le prossime due legislature e considerata la stima e l’amicizia che Francesco Macrì ripone nel consigliere regionale Gabriele Veneri non è difficile immaginare che sarà proprio lui, non solo il maestro di campo, ma anche il prossimo sindaco di Arezzo.