Oramai sembra sempre più evidente, che, il suggeritore dell’operazione Polcri in provincia sia il sindaco di Arezzo, che di fatto e, perlomeno, non si è mai schiarato contro questa incredibile operazione di vecchia politica democristiana/socialista. Infatti, ad un giorno dall’approvazione del bilancio della provincia, sembra, che Ghinelli sia disponibile a votare a favore e come sappiamo per effetto del voto ponderato nell’assemblea dei sindaci, il comune di Arezzo conta per più del 30%, quindi, per raggiungere la maggioranza manca veramente poco solo un 20% e vista la poca chiarezza della sinistra aretina provinciale non possiamo escludere che qualche sindaco “responsabile” di sinistra vada in soccorso a Polcri.
Ebbene si a questo punto sembra proprio che l’approvazione del bilancio, nell’assemblea dei sindaci, sia alla sua portata di Polcri.
Ma anche in consiglio provinciale Polcri non dovrebbe avere problemi, considerato che con il consigliere di Anghiari, con il suo voto, è in grado si spostare la maggioranza da destra a sinistra.
Noi ci stiamo chiedendo, e lo abbiamo scritto più volte, come può un politico perdere completamente la propria identità politica e da uomo di destra fare un accordo con quelli di sinistra per farsi dare i loro voti per essere eletto e poi immaginare di tornare a chiedere i voti alla destra per poter governare?
La risposta si avvicina ed è sempre più evidente che Polcri in questa operazione non è solo, anzi, si sente forte (anche dell’indennità che ora riscuote) e non ha assolutamente paura delle conseguenze politiche delle sue scelte, perché evidentemente chi gli ha dato i suggerimenti può garantirgli tranquillamente l’obbiettivo, come di fatto sta avvenendo. E alla fine verrà considerato come il più “furbo” tra i politici locali.
Oramai è rimasta solo la lega ad opporsi all’operazione Polcri, ma c’è da immaginarsi che il suggeritore potrà riuscire a convincere anche il sindaco più ostile, ovvero Agnelli, con la promessa che con l’imminente ripristino, da parte del Parlamento, dell’elezione diretta del presidente della provincia potrà essere lui, il prossimo anno, il candidato naturale di tutto il centrodestra, visto anche che nel 2024 ha finito i due mandati nel suo comune e rimarrebbe senza occupazione politica.
Riportiamo di seguito l’intera interrogazione dei consiglieri comunali d’opposizione del comune di Anghiari, che evidentemente conoscono il loro sindaco molto bene, che contiene tutti gli elementi necessari per ben inquadrare la figura politica di Polcri e le contraddizioni, le incoerenze e la poca trasparenza di questa operazione politica , che, anche se non è dichiarato apertamente deve aver fatto rimpiangere amaramente i consiglieri Checcaglini e Bianchi di avergli dato fiducia con il loro voto.
“I gruppi di opposizione nel comune di Anghiari, Anghiari Unita e Patto Civico, i rispettivi capigruppo Mario Checcaglini e Danilo Bianchi, che, lo hanno sostenuto e votato, hanno chiesto spiegazioni a Polcri in merito alla vicenda che interessa la costruzione del governo della amministrazione provinciale di Arezzo.
I due capigruppo dichiarano: abbiamo sostenuto la candidatura di Alessandro Polcri alla carica di Presidente della Provincia convinti dalle parole che aveva pronunciato in occasione del voto: sottrarre l’ente provincia dai giochi della politica partitica per ricondurre l’ente stesso alle prerogative indicate dal legislatore, quelle di Provincia come “casa dei comuni”.
Queste le parole, e gli argomenti, usate dal Sindaco Polcri al momento della candidatura.
Una candidatura perciò che avevamo, continuano a dichiarare Checcaglini e Bianchi- letto contro l’arroganza di parte, contro l’arroganza della precedente gestione, quella del Sindaco Chiassai.
Insieme, continuano i due capigruppo, alla possibilità per la Valtiberina di esprimere, per la prima volta, il Presidente della Provincia, segnando una svolta rispetto la radicata marginalizzazione del nostro territorio. L’uno che l’altro motivo ci avevano convinto a sostenere con il nostro voto, e quello dei nostri gruppi consiliari, la candidatura Polcri alla Presidenza.
E il nostro voto, continuano Checcaglini e Bianchi, non era scontato, considerato che rappresentiamo l’opposizione ad Anghiari.
Tutte queste prerogative positive potevano indurre un vento di rinnovamento e produrre una svolta positiva nella politica locale.
Oggi tutto questo sembra andare in malora e a gettarle in tale stato è lo stesso Sindaco di Anghiari e attuale Presidente eletto della Provincia.
Si, perché Polcri sta riproponendo nella formulazione del governo dell’ente esattamente i vecchi schemi della politica partitica, quella peggiore, quella che guarda alla conservazione del potere fine a se stesso, prescindendo da cosa si è dichiarato al momento del voto. Anzi, tradendo quelle stesse dichiarazioni quando affermava: casa dei comune, fuori dallo stretto recinto degli schieramenti destra-sinistra, largo al ruolo istituzionale di ciascun sindaco.
Si sta invece proponendo un mercanteggiamento inaccettabile, quello per cui ora si chiede il sostegno ai sindaci di centro sinistra, ora a quelli di centro destra e se non li ottengo con gli uni provo con gli altri.
Non è così che si da una rappresentazione della politica, continuano i due capigruppo, dove il bianco e bianco e dove il nero e nero. Non è così che si costruisce una politica dell’ente dove tutti i Sindaci, sia quindi quelli più orientati a sinistra che quelli orientati a destra o quelli più strettamente civici, sono accolti e si sentono nell’ente provincia a casa loro.
Invece del rinnovamento, così si ripropone lo schema secondo cui pur di governare, leggi di rimanere sulla poltrona, ci si propone al miglior offerente. Questa è vecchia politica, quella che i cittadini più volte con il loro voto hanno detto voler abbandonare.
Caro Sindaco Polcri, affermano all’unisono Checcaglini e Bianchi, così tradisci non solo il nostro voto ma la stessa immagine della comunità di Anghiari che convintamente ti ha sostenuto.
Anghiari li 25 marzo 2023″