Il 25 febbraio dello scorso anno ci siamo già occupati del drammatico calo demografico della nostra città, di seguito il link dell’articolo, che purtroppo è sempre attuale: Nei sette anni di giunte Ghinelli, Arezzo perde 1413 abitanti e le nascite diminuiscono del 15% – Alò Web TV (alowebtv.it).
E’ passato un altro anno è il drammatico spopolamento del comune di Arezzo prosegue inesorabilmente. Un’indagine del Sole 24 ore ha stabilito che la provincia di Arezzo si è classificata al 11 posto sulle 107 provincie italiane, per il numero dei connazionali emigrati all’estero e nel solo 2022 sono andati via circa 900 persone in più. Quindi, al 31 dicembre 2022 risulta che gli aretini iscritti all’AIRE erano 15.594 e solo l’anno prima erano 14.720.
Venendo al comune di Arezzo scopriamo che i dati dell’andamento demografico dello scorso anno vedono un peggioramento impressionante, infatti, continuano a diminuire le nascite, siamo a soli 582 nati mentre continuano ad aumentare le morti, siamo al record di 1.755 in un solo anno, con un differenza demografica negativa di ben 1.173 unità.
E’ sempre più evidente che Arezzo ha una classe politica dirigente inadeguata, incapace e per i dati sopra riportati anche dannosa, una classe politica dirigente senza idee e senza progetti, intenta solo a tramare per la conservazione del potere e per portare avanti interessi politici personali, di partito, di loggia e di congrega. Una classe politica dirigente che non si interessa al bene comune, ad amministrare i beni comuni nell’interesse generale, a usare i beni comuni anche per redistribuire la ricchezza, per offrire opportunità a tutti, anche a quelle famiglie che non hanno i mezzi, solo così una società civile può crescere e prosperare.
Ma gli aretini non hanno l’anello al naso e coloro che possono, spesso i giovani più preparati, prendono le valigie e se ne vanno all’estero, e fanno proprio bene perché qui è sempre più evidente che non ci sono prospettive di crescita e di sviluppo per loro e per nessuno. Qui oramai servono badanti, per i sempre più anziani viventi, camerieri e inservienti, per la crescita della filiere del turismo, insomma, è sempre più evidente lo scivolamento della citta verso il meridione. Arezzo è sempre di più simile ad una città del sud, a una di quelle città da cui tutti vogliono andarsene, una città con tante logge, con una forte presenza delle mafie, vedi anche i vari arresti cautelari recenti e con tanta delinquenza anche giovanile. Insomma in negativo non ci facciamo mancare nulla.
Chi amministra la città, come già scritto lo scorso anno, non fa nulla per cercare di invertire questo forte calo demografico, evidentemente ha altro a cui pensare a cui interessarsi. Ma una citta che perde più di mille abitanti ogni anno non può pensare di vivere una crescita della propria economia, una citta che vede andare via i giovani e invecchiare la popolazione residua non ha futuro, non ha speranze e non può essere attrattiva per nessuno e così non ci sono prospettivi di crescita ma solo di declino inesorabile.
In questa citta c’è bisogno di un forte ricambio della classe dirigente e della classe politica, dobbiamo lavorare e impegnarci tutti per fare emergere giovani capaci, preparati e meritevoli, marginalizzando gli arrampicatori sociali senza scrupoli e senza etica, che, cercano dall’appartenenza e dalla fratellanza solo scorciatoie e percorsi facilitati, ma mai meritati, e questi sono i risultati e ora non se ne può proprio più!