L’orgoglio di una città al centro della storia
UGO POLETTI, nato a Milano, si è laureato in Economia all’Università Bocconi. Appassionato di storia, arte, teatro e opera lirica, inizia a lavorare in finanza, poi passa alla moda, alle relazioni istituzionali, alla formazione professionale, fino ad approdare all’editoria. Nel 2020, in pieno lockdown, ha fondato l’“Odessa Journal”, giornale online dedicato alla storia, all’arte, agli eventi culturali e alla vita economica della città. Vive e lavora a Odessa dal 2017.
UGO POLETTI
NEL CUORE DI ODESSA
L’orgoglio di una città al centro della storia
Dal miracolo cosmopolita al trauma della guerra, il racconto di una città e del suo porto sul Mar Nero, spartiacque del conflitto tra Russia e Ucraina.
“Ci sono città che, pur non essendo sedi del potere politico, riescono a offuscare con la loro vitalità culturale ed economica le stesse capitali nazionali.” Odessa è una di queste.
Dalla sua fondazione, alla fine del Settecento, è stata un punto d’incontro e fusione di etnie, fedi religiose, costumi e avanguardie politiche, artistiche e culturali. Da lì passano gli scambi con l’Europa, la Russia e tutta l’Asia, il presente e il futuro della relazione tra Est e Ovest. Il suo porto, il più importante dell’Impero russo e oggi dell’Ucraina, è l’obiettivo di Putin, come lo è stato durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Chi lo controlla, controlla il Mar Nero e le sue preziose esportazioni di grano.
La “Praga sul mare”, per storia e tradizioni, è diversa dal resto del Paese.
È la città dell’amore e dello humour, dei ladri e degli scrittori satirici, dei sindaci francesi e greci. Cosmopolita ed ebraica, è la più liberale
e anticonformista delle città ucraine. Spensieratamente russofona, ma orgogliosamente resistente all’invasione russa. È lo scenario di un film che ha fatto la storia del cinema, La corazzata Potëmkin, e di una delle grandi opere della letteratura russa del Novecento, i Racconti di Odessa di Isaac Babel. Pochi però nel nostro Paese conoscono il fascino della città che a fine Ottocento riuscì nel miracolo di unire una crescita vorticosa con una grazia particolare e indimenticabile. Ed è un paradosso: Odessa sembra un pezzo d’Italia sul Mar Nero, fondata da un nobile napoletano e arricchita dall’ingegno e dalla laboriosità di architetti e imprenditori italiani, grandi protagonisti della città fino alla rivoluzione bolscevica.
Odessa oggi è il cuore della guerra tra Russia e Ucraina, il simbolo di una crisi che affonda le sue radici in secoli di spargimenti di sangue, dominazione straniera e divisioni interne.
Ugo Poletti, che a Odessa vive e lavora, racconta cosa sta accadendo non solo sul campo di battaglia ma nella testa e nel cuore della gente: illustra le motivazioni del conflitto; spiega cos’è e come nasce il nazionalismo ucraino e ripercorre la storia di un Paese, giovane e antico allo stesso tempo, che fino allo scoppio di questa guerra era ancora in bilico tra un passato oppressivo ma rassicurante e un futuro incerto, e all’indomani dell’attacco si è risvegliato unito contro l’invasore.