Ieri si è tenuta ad Arezzo, in un hotel cittadino, la presentazione dei candidati della destra alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.
In una piccola sala dell’hotel si sono ritrovati soprattutto gli addetti ai lavori, candidati, consiglieri comunali di destra e qualche cittadino.
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Chi ha assistito ha notato la presenza e il grande coinvolgimento di Francesco Macri, che, è evidente a tutti, che, anche se non è riuscito a farsi candidare, alle prossime politiche, il vero dominus della destra ad Arezzo è lui e anche ieri ne ha dato prova.
Certo Macrì è il capo indiscusso di FDI Arezzo, che, è il partito, che, perlomeno dai sondaggi vincerà le prossime elezioni, ma considerato che il suo partito nazionale non lo ha candidato, pur sapendo che lui i voti li prende e possiamo immaginare per le sue note vicende giudiziarie, però, ci sorprende e non poco che gli altri candidati della destra non si siano nemmeno posti il problema.
Forse è la svolta “giustizialista” di Francesco Macri, che, da imputato nel processo Coingas/Estra in corso, ricordiamolo, si è spinto a dire : …” le aziende a partecipazione pubblica, che, si chiamino Toscana Energia, Estra o Ire bisogna che ci si vada a parlare e gli si chiede conto e trasparenza sui conti … mi limito a dire questo perché è l’EMERGENZA DEL MOMENTO “, che li ha convinti?
O, come si suol dire, a pensar male si fa peccato ma a volte ci si indovina, anche se per FDI nazionale non era presentabile in lista per il suo processo, ma i suoi voti fanno comodo e allora ben venga anche l’imputato Macri ( che oltretutto non era il solo in sala erano almeno 5/6) a significare le loro candidature.
Infine, ci dobbiamo chiedere se la destra aretina con i suoi candidati, che, secondo i sondaggi, si appresta a vincere il 25 settembre, era pronta alle elezioni anticipate? Forse no e proprio per il suddetto processo.
Pertanto, ci chiediamo con che logica gli aretini li voteranno, perché se è vero che sono elezioni nazionali e nella scheda c’è scritto “Giorgia” , che ora va tanto di moda, ma in parlamento andranno a sedersi i rappresentanti locali delle circoscrizioni o seggi e se sanno fare politica con la P maiuscola oppure no, fa la differenza e non è cosa da poco.
Certo per quanto riguarda Macrì dopo questa svolta giustizialista, se la “Giorgia” sarà la Prima Ministra e se riuscirà a provare la propria innocenza nel suddetto processo, c’è da immaginare, vista la sua esperienza in Estra, che gli si apriranno sicuramente le porte di qualche CDA di qualche azienda dell’energia controllate dallo stato. Stiamo a vedere.