Il nazismo, periodo più nero della Storia del 1900, ha visto protagoniste anche molte donne. La più crudele in assoluto è senza dubbio Ilse Koch, moglie di Karl Otto Koch, comandante del campo di concentramento di Buchenwald dal 1937 al 1941 e di Majdanek dal 1941 al 1943.
Ilsa, poco più che trentenne all’epoca, viene ricordata come la ‘strega di Buchenwald’ (o anche ‘iena’) soprannome creato dagli internati per sottolineare la sua inaudita crudeltà.
Il suo hobby era scuoiare i tatuaggi sulla pelle delle persone uccise nei campi per farne paralumi, e inoltre pare che la sua tavola fosse sempre imbandita con pelle mummificata e teschi umani.
Processata dal tribunale militare di Dachau nel 1947, viene prima liberata per assenza di prove poi di nuovo condannata all’ergastolo. Nel 1967 si suicida in cella.