Oblio del valore e del significato della memoria, uso strumentale del giorno del ricordo delle foibe e nostalgia del fascismo; la storia delle vicende del confine orientale.
Eric Gobetti, membro del comitato scientifico dell’Istituto storico della Resistenza di Alessandria, studioso di Fascismo, Seconda guerra mondiale, Resistenza e Jugoslavia nel Novecento.
«E allora le foibe?» è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario. Mi di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente?
«Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema. Questo “Fact Checking” non propone un’altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.
Negli anni cruciali della Seconda guerra mondiale, l’Italia fascista impiega enormi risorse militari, diplomatiche, economiche e propagandistiche per imporre il suo dominio su circa un terzo dell’intero territorio jugoslavo. È una parabola breve, in cui però si condensa tutta la pochezza dell’impero di Mussolini: dai sogni di dominio sui Balcani nella primavera del 1941 al senso di sconfitta nell’estate del 1943. Efficacemente osteggiati dai partigiani di Tito, gli occupanti stringono ambigue alleanze con diverse realtà collaborazioniste, contribuendo a scatenare una feroce guerra civile. Vittime e carnefici al tempo stesso, i soldati del regio esercito combattono con pochi mezzi e scarse motivazioni ideali, costretti a vivere mesi e mesi in condizioni estreme, vinti dalla noia, dalla paura, dall’abbandono e, in fondo, anche dal fascino del ribelle.
All’alba del 9 settembre 1943 l’artigliere Pelosin fa partire il primo colpo di cannone contro una colonna tedesca che avanza verso le posizioni italiane. Succede in Montenegro, alla periferia di Nikšić. Due mesi dopo ventimila soldati costituiscono la divisione italiana partigiana Garibaldi.
Questa è la storia di quegli uomini: prima truppe d’occupazione, responsabili di una violenta campagna repressiva; poi partigiani in terra straniera, costretti a combattere in condizioni estreme e circondati dalla diffidenza della popolazione. Nei diciotto mesi successivi circa metà dei resistenti italiani moriranno, ma la divisione Garibaldi sopravvive e ritorna in patria, armata, nel marzo del 1945. Una storia di guerra e di dolore che ha segnato in maniera indelebile la vita dei sopravvissuti: eroi semplici che, senza ragioni ideologiche o di convenienza, scelgono di combattere il nazismo. Le testimonianze dei superstiti di quella terribile vicenda fanno luce su una storia a lungo rimossa, evitando la retorica dell’eroismo partigiano, ma anche dando il giusto riconoscimento a una scelta unica e coraggiosa.
Eric Gobetti (Torino, 1973) è uno studioso di Fascismo, Seconda guerra mondiale, Resistenza e Jugoslavia nel Novecento. Si è laureato in Storia dell’Europa Orientale e ha conseguito due PhD, presso l’Università di Torino e presso la Scuola di Studi Storici di San Marino. Ha pubblicato, tra gli altri, il diario-reportage Nema problema! Jugoslavie, 10 anni di viaggie numerose monografie, tra cui: Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia(Laterza, 2013). Esperto in divulgazione storica e politiche della memoria, è uno storico free-lance e organizza viaggi di turismo storico nei paesi della ex Jugoslavia. Ha anche realizzato due documentari: Partizani. La Resistenza italiana in Montenegroe Sarajevo Rewind 2014>1914(con Simone Malavolti). Il suo ultimo libro si intitola: E allora le foibe?(Laterza, 2021).