Un tempo i politici si dilettavano a tagliare nastri per l’inaugurazioni delle opere pubbliche da loro realizzate, spesso per essere sicuri che tutti avessero avuto conoscenza del lavoro da loro realizzato il tricolore veniva tagliato anche più volte.
Il Sindaco Ghinelli e i suoi amministratori, evidentemente, non potendo tagliare nastri alle opere pubbliche da loro realizzate vanno a inaugurare le sede delle attività commerciali che rifanno gli arredi o trasferiscono la sede , insomma ogni occasione e buona per farsi vedere con le forbici in mano a tagliare il tricolore.
Un tempo, quando c’era la miseria vera, chi iniziava una nuova attività commerciale chiamava il prete a benedire i locali, l’acqua santa usata per un rito scaramantico e molto pagano, insomma, per allontanare il rischio del fallimento della loro iniziativa. Oggi, invece, non solo ad Arezzo, chiamano i sindaci a spezzettare il tricolore per le nuove aperture delle loro nuove iniziative commerciali e pensiamo che li invitano a presenziare all’inaugurazione come auspicio contro la disgrazia come se questi sindaci potessero portare anche fortuna.
Questa pandemia sta veramente mettendo a dura prova tutti i cittadini e certamente nulla sarà più come prima. I sindaci sono tenuti a creare le condizioni per una sana e vera ripartenza sociale, civile ed economica e quando sono capaci anche ci riescono ma in questo momento così difficile riteniamo che dovrebbero stare nei loro uffici a lavorare intensamente per il bene di tutti i loro cittadini e non a cercare solo passerelle per farsi vedere.