In questi giorni di campagna elettorale, per le amministrative, assistiamo a un grande impegno del presidente di Estra, Francesco Macrì, nel sostenere pubblicamente i candidati a sindaco di FDI o della coalizione di centro destra alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre.
I sindaci del PD o comunque di area centro sinistra detengono gran parte delle quote societarie di Coingas, socio maggioritario di Estra. A Coingas spetta la nomina del Presidente di Estra che, pertanto, è il presidente che rappresenta i singoli sindaci, i loro comuni e i loro cittadini che li hanno votati e non solo i sindaci e i loro comuni e i loro cittadini a guida del centro destra.
Pertanto, sorge spontanea una domanda: cosa ne pensano, i sindaci di centro sinistra, che il loro presidente fa campagna elettorale contro di loro e a favore della parte avversa? Pensiamo ad esempio a Civitella della Chiana, dove l’attuale Sindaca Ginetta Menchetti, che è anche candidata come consigliera nella lista che appoggia Andrea Tavarnesi ( a capo di una coalizione di centro sinistra) in competizione con l’altra lista di centro destra con Sindaca Migliore. Ma a noi non risulta che la sindaca Menchetti abbia sollevato il caso o detto qualcosa ( ma magari ci è sfuggito e nel caso ci rettificheremo subito), ma possiamo proseguire con Anghiari e con Sansepolcro, e via dicendo. Forse ce ne dobbiamo fare una ragione: ha ragione il prof. Montanari “la sinistra non esiste più”.
Il Presidente Macrì ha sostenuto più volte che Estra “non è una municipalizzata, non è a controllo pubblico ma è una azienda nel mercato”, quindi, se non è pubblica o a controllo pubblico non può che essere privata. Se come sostiene il Macrì Estra è una impresa privata, a noi non risulta che altre società private comparabili ad Estra ( per dimensione e per oggetto sociale) vedano impegnato il loro presidente, in campagna elettorale, in prima persona a sostenere i candidati, anche della sua area politica, a sindaco nei vari comuni in cui si vota. Per nostra conoscenza quando questo avviene sono spesso aziende municipalizzate o a controllo pubblico.
Un imprenditore privato, che rischia il proprio capitale investito, la prima cosa che chiede ai suoi amministratori è di non esporsi politicamente (diremo che è una ovvietà!), ma lo consiglia anche il buon senso perché quando un’impresa vive nel mercato, in competizione, avere un Presidente divisivo, per usare un termine tanto di moda, è un rischio che nessun imprenditore privato è disposta a correre. Ma può essere che il mondo è cambiato e tutto questo non è più la regola generale.
In conclusione, sia che Estra sia pubblica o sia privata, ci viene da pensare che se il Presidente si può impegnare in prima persona in campagna elettorale per i candidati della sua area politica (DESTRA), vuol dire che i soci della sua società non sono contrariati e comunque non mettono in discussione la fiducia che ripongono in lui e, quindi, ci viene da immaginare che sono tutti compiacenti, anche a quelli del PD o del centro sinistra, area politica contro cui Macrì fa la campagna elettorale, oppure sono solo dei masochisti