AREZZO – Dal 16 al 30 settembre 2021 la Galleria Ambigua di via Cavour 72, ad Arezzo, ospita “Memorie nel tempo sospeso”, mostra personale di Franco Onali a cura di Danilo Sensi

Giovedì 16 settembre, alle ore 18, l’inaugurazione ufficiale si svolgerà all’esterno della galleria affacciata su piazza della Badia. Assieme al curatore interverranno Anna Maria Roncoroni, presidente dell’Archivio Franco Onali, e Lucrezia Lombardo, curatrice della Galleria Ambigua. Gli interventi saranno alternati dalla lettura di alcune poesie scritte nei primi anni Cinquanta dell’artista, confluite in una raccolta pubblicata per l’occasione dall’associazione culturale Archivio Franco Onali.

Al termine della presentazione verrà offerto un aperitivo e il pubblico potrà accedere alla personale, rispettando le attuali norme anti-contagio. Fino al 30 settembre la mostra proseguirà, a ingresso gratuito, dal lunedì al sabato, dalle ore 15,30 alle ore 19,30.

LA MOSTRA

La memoria, mezzo straordinario per raccontare e raccontarsi, che purtroppo nella frenesia della società odierna era un lusso riservato a poche persone. “Era”, perché l’esplosione del Covid-19 e le conseguenti restrizioni, l’isolamento fisico, il distanziamento sociale, la clausura nelle abitazioni, ci hanno costretti a recuperarla dagli scaffali polverosi delle nostre case.

Il pittore Franco Onali non fa eccezione e nelle lunghe giornate del suo isolamento ha cercato, rimestato, spolverato il suo immenso archivio. Ne sono venute fuori le memorie. Tempere, disegni, scritti, sperimentazioni a inchiostro che si perdono nel tempo, che attraversano i decenni, che riportano alla mente sacrifici, desideri, passioni. Una memoria nel tempo sospeso che ci restituisce un artista che ha attraversato il Novecento con un fervore creativo eclettico e assolutamente personale.

Da questo recupero nasce la mostra alla Galleria Ambigua di opere degli anni Ottanta, fortemente voluta dal maestro e  dall’Archivio Franco Onali, che dal 2019 si occupa della valorizzazione del suo lavoro. Scopriamo così un Onali giovane, intenso, appassionato dalla sperimentazione di nuove tecniche, ispirato dalla natura, dallo spazio che lo circonda, dall’agitazione della società e dall’amore. Il tratto è deciso e sicuro, i colori sono vivaci.

“Lo stile dell’autore, nostalgico e irriverente al contempo, sfugge alle etichette che vengono solitamente attribuite alle correnti culturali ed artistiche – scrive Lucrezia Lombardo nel testo critico che accompagna la mostra. – Sebbene Onali si confronti costantemente con le avanguardie, la sua pittura presenta tratti di un’originalità distinguibilissima, capace d’impiegare il cromatismo come strumento privilegiato per indagare l’interiorità. Un’interiorità che, universalizzata, appartiene all’uomo contemporaneo e a ciascuno di noi”.

Con questa esposizione Franco Onali dimostra di voler stupire ancora, di essere un artista che non si arrende alle difficoltà e che desidera condividere personalmente con amici e collezionisti i suoi ricordi, con uno sguardo malinconico al passato ma con in testa una ferrea volontà legata al futuro.

Addetto stampa – Marco Botti
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BIOGRAFIA

Franco Onali è nato a Roma nel 1932. Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e Firenze, con Cipriano Oppo, Marcello Avenali, Ugo Capocchini e Mario Mafai. Ha frequentato gli studi di Marino Mazzacurati e di Roberto Melli, a Stoccolma è designer nello studio dell’architetto Tham. Ha collaborato con Mario Marenco fin da giovanissimo, collaborazione che lo porterà a progettare decorazioni per la Banca Lanspar di Stoccolma, per I.C.E, per i padiglioni italiani dell’Agricoltura di Algeri, per L’Alimentazione a Colonia e per la Lancia a Bologna. Ha collaborato con i settimanali svedesi Fib e Svenska. Per la Rai ha realizzato scenografie per programmi di Renzo Arbore a Rai Uno. Ha disegnato mobili per le ditte Miù, Uving, Cyrus, Company, Le Favero, Linea Uno e Matteo Grassi. Per un lungo periodo si è trasferito in Arabia Saudita per decorare gli interni di residenze private e alberghi a Jeddah. Ha esposto i lavori a Bologna, Lugano, Stoccolma, Roma, New York, Tokyo, Las Vegas e Buenos Aires. Ha partecipato a “Oro d’Autore” del 1988 e del 1992, confermando il legame con Arezzo, suo rifugio creativo da sempre.