Di Guido Cavallini
Saggio, impavido, dotto, oserei dire…superlativo! Alessandro the great è il sindaco che ogni città dovrebbe avere. Le azzecca tutte, come Fioretti in febbre da cavallo. Basterebbe soltanto che si trasferisse altrove (che so, in America per dirne una) e Arezzo diventerebbe pure capitale d’Italia.
Bisogna dircelo, SuperGhinelli (o superG per gli amici più intimi) sa il fatto suo. Esordisce fiero d’aver organizzato una giostra super sicura e Covid-free, con competenza e pragmatismo ( un po’ d’acqua santa, no?).
Come volevasi dimostrare, saracino finito, Arezzo è diventata un assembramento a cielo aperto ( la potevate lasciar chiusa quella porta, perdinci!). Persone ammassate in ogni dove, fino a tarda notte. Esemplare il comportamento delle forze dell’ordine, che non hanno mosso un dito per far rispettare le regole. Parlamose chiaro, le leggi in Italia sono come i cessi in Francia, li hanno solo per metà (scherzo eh).
Il mayor incalza poi con un discorso alquanto inquietante: la gioia con cui gli aretini vivono il Saracino è proporzionata al rispetto delle regole – non riesco a capire come le due cose siano interconnesse- palesando una certa difficoltà dialettica. Pertanto, vogliamo tutti in coro ricordargli che i sentimenti e le norme anti-Covid non hanno niente in comune. Scoperta del secolo.
Ma il sommo primo cittadino ha evidentemente altro a cui pensare ( mica è solo sindaco). Beh…per forza! Si sa tutti che unn’è uno stupido, e queste frasi sconclusionate dimostrano che il nostro amato Ghinelli ha altri grilli per la testa. Va’ a capire, sarà innamorato. ‘Avrà’ i suoi grattacapi’.