Loro quattro negli ultimi sei anni hanno dominato la scena politica aretina , due nel comune e due in regione nessuno altro, se non loro, poteva intervenire per garantire ad Arezzo una struttura sanitaria assolutamente indispensabile come l’Hospice.
Arezzo oggi non ha più il suo Hospice. Sono mesi che assistiamo ad un gioco al rinvio, ad uno scarica barile. I due consiglieri regionali, quando lo scorso aprile la protesta montava, annunciarono in pompa magna che la Regione aveva trovato i soldi per realizzare la nuova struttura al Pionta. Poi il tempo e’ passato e i soldi nessuno li ha visti . L’hospice ad Agazzi non c’è mai andato. Oggi Ceccarelli e De Robertis hanno detto che per realizzare l’Hospice bisogna aspettare i soldi del recovery plan. Altro rinvio altra promessa.
I soldi che tre mesi addietro erano stati stanziati dalla Regione (De Robertis/Ceccarelli) che fine hanno fatto? Questi signori/e dal 10 maggio scorso ad oggi perché non si sono occupati dell’Hospice?
Il dott. Pierdomenico Maurizi deluso dalla politica aretina chiede a gran voce che ora tutta la città pretenda di portare l’hospice subito al San Donato, invece che ad Agazzi, così da evitare di spendere altri soldi degli aretini inutilmente.
Tagliare i nastri è facile. Il difficile ci sembra sia realizzare quello che promettete.
Quando gli aretini si stancheranno di aspettare?
L’impressione che si raccoglie da questa vicenda è che ai politici piace fare passerella più che concretizzare azioni positive e condivise nei confronti dei cittadini. Ovviamente ad un certo punto la gente prende le misure e le opportune distanze