Di Michele Menchetti Consigliere Movimento 5 Stelle Arezzo
Memoria corta? Ci pensiamo noi a rinfrescarla.
Ripercorriamo alcune date:
13 novembre 2018
“Addio vecchie mense scolastiche: ecco il centro di cottura unico ad Arezzo. Il
progetto avanza”. Questo il titolo dell’articolo che proseguiva con questa
dichiarazione dell’assessore Tanti: “Così come l’anno scorso – diceva
l’assessore Lucia Tanti nel gennaio 2017 – abbiamo dovuto chiudere un punto
di cottura in una scuola perché non era più in regola, forse dobbiamo pensare
anche alle strutture che mettiamo a disposizione. Adesso sono tutte buone,
ma in futuro potrebbero non essere più efficienti: la sicurezza è al primo
posto. Anche quando c’è da fare una scelta come questa”.
15 marzo 2019
Dichiarazioni di Alessandro Casi (oggi assessore) ed Egiziano Andreani della
Lega Nord.
“Centro unico di cottura:” ecco gli ‘ingredienti’ giusti per fare di Arezzo un
modello”. Essi poi dichiaravano: “Non è dunque un cambiamento di chissà
quale portata giungere a un centro di cottura unico, che farà peraltro salve tre
o quattro cucine esistenti. È un modello che proponiamo perché dal nostro
punto di vista porta a indubbi vantaggi.”
Gli articoli sono disponibili online per chiunque sia interessato a fare le proprie
valutazioni.
Ma veniamo ai nostri giorni. Nella stampa locale è riportata l’affermazione
dell’assessore Tanti che sostiene l’esatto contrario di quanto affermato due anni fa
e cioè che la soluzione migliore – per le mense – sono i servizi diffusi nel
territorio.
Certo facendo un’affermazione e poi sostenere l’esatto contrario, ci si indovina per
forza. Peccato che nel frattempo fosse nato un gruppo che aveva lottato contro ilcentro di cottura unico, il Comitato “Giù le mani dalle mense”. E’ sicuramente loro,
molto del merito di questo cambio di rotta.
Inoltre crediamo fermamente che la politica debba valorizzare anche la qualità dei
prodotti alimentari, a partire dalla filiera corta e da pasti che privilegino l’origine
vegetale del prodotto, in nome della salute dei cittadini, senza tralasciare il fattore
occupazionale che il centro di cottura unico avrebbe messo seriamente a
repentaglio.
È innegabile che l’emergenza Covid ha modificato le nostre visioni e percezioni, ma
il modello proposto dal Movimento 5 Stelle è a prova di pandemia: si chiama dialogo
e coinvolgimento, perché le idee buone non hanno colore politico e, soprattutto, si
evita di creare confusione tra i cittadini.
Movimento 5 Stelle
One thought on “Arezzo: mensa unica o servizi diffusi? Se non è zuppa è pan bagnato.”
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Ovunque non c’è traccia di un progetto di senso da parte di questa amministrazione. È impressionante la superficialità con cui vengono affrontati i comportamenti, indicatori del disagio sociale diffuso e ormai pressoché cronicizzato.