Dei consiglieri comunali di Arezzo Donato Caporali e Andrea Gallorini (Pd), Francesco Romizi (Arezzo 2020) e Michele Menchetti (M5S)

Il sito archeologico di San Cornelio – Castelsecco ha una caratteristica: essere costantemente dimenticato. Quattro consiglieri comunali (Caporali, Gallorini, Romizi e Menchetti) hanno deciso di riportarlo sotto la luce dei riflettori istituzionali con un atto d’indirizzo.

“Chiediamo di intervenire urgentemente con risorse comunali per restaurare le mura in evidente stato di degrado; di realizzare una struttura temporanea per gli eventi stagionali in attesa che le antiche gradinate della cavea siano riscoperte e valorizzate; di attivarsi in sede nazionale e regionale riproponendo, ovviamente con i necessari aggiornamenti, il progetto emerso dal convegno internazionale del 1992, per intercettare le risorse per valorizzare il Parco Archeologico Naturalistico di proprietà comunale attraverso una campagna di scavi da realizzare in più stralci che riporti alla luce l’area sacra e il teatro”.

Caporali, Gallorini, Romizi e Menchetti propongono anche di vincolare le risorse economiche che perverranno all’Ente, a seguito dell’alienazione dell’ex casa colonica, alla valorizzazione turistico-culturale dell’area di Castelsecco e infine di predisporre in collaborazione con la Fondazione Arezzo In Tour, Toscana Promozione e il Centro Guide Turistiche di Arezzo percorsi con servizi navetta, ippovie, ciclovie e sentieri volti all’inserimento dell’area archeologica all’interno dell’offerta turistica cittadina.

Ricordano i consiglieri comunali che l’area archeologica e gli oliveti circostanti sono di proprietà del Comune di Arezzo, compresa una ex casa colonica attualmente parte del piano delle alienazioni disposto dall’ente; che suddetta area non è stata assegnata in gestione alla fondazione Guido d’Arezzo o Arezzo In Tour. E che fin dagli anni 90 esiste un progetto di valorizzazione del sito riassunto nel volume Area Archeologica di Castelsecco: recupero e prospettive di valorizzazione che riporta gli Atti del convegno nazionale del 1992″.

“L’area di Castelsecco – commentano Caporali e Gallorini – è un prezioso tesoro dall’alto potenziale culturale e turistico. Dispiace che sino ad oggi sia stato sempre dimenticato dalle Istituzioni locali e dai vari rappresentanti nazionali del nostro territorio. Ci auguriamo che con questo atto si inneschi un nuovo interesse per Castelsecco che si traduce in riqualificazione e promozione dell’area archeologica e contestualmente ascolto e sostegno all’Associazionismo che ha sempre tenuto vivo culturalmente questo antico luogo.”