I miei sontuosi genitori adottivi …qui avevo tre anni e mezzo appena uscita dall’ orfanotrofio

Di Ivana Liguori

Per me, abbandonata dalla propria madre biologica, il dolore maggiore è stato comprendere con il tempo che la propria nascita non ha portato gioia; nessun corredino preparato con amore, nessuna cameretta pronta ad attenderti, nessuna foto per non dimenticarti mai.
Il cuore rimane listato a lutto per tutta la vita e né un’amorosa adozione né traguardi personali raggiunti, potranno cancellare quella primitiva sensazione di vuota malinconia.
Per questo l’essere cercata dalla famiglia biologica penso sia la più bella esperienza che riconcilia con un passato di identità negata.A me è accaduta questa fortuna.Sono stata trovata tramite fb da una zia biologica che voleva esaudire il desiderio della sorella ormai deceduta che mi aveva dato la vita,di sapere almeno se stavo bene . Una torta di benvenuto nella famiglia naturale è stato per me un dono inaspettato così come un biglietto che dimostrava dallo scritto che tramite il mio abbraccio la famiglia biologica si sentiva finalmente al completo .Le mie fughe infantili per provare se i genitori adottivi mi volessero davvero cercare e tenermi con loro sono solo ormai un tenero ricordo di una sofferenza antica.
Peccato non aver potuto condividere con i miei genitori adottivi ,ormai scomparsi, questa grande tappa della vita.

Con mio padre notaio e colonnello dell’esercito che mi insegnò che i diritti vanno esercitati e i doveri assolti…questo pensiero ha condizionato favorevolmente tutta la mia quarantennale battaglia per conoscere le mie origini

Il libro di interviste di Nera Fallaci che lei mi dedico’ al convegno dell’ Anfaa dove per la prima volta io feci un’ intervento sul diritto di conoscere le proprie origini

La dedica che mi fece e di cui sono molto orgogliosa…. purtroppo la giornalista morì un paio di anni dopo e a me manco’ il supporto di una persona che condivideva la mia battaglia

Il libro nel quale racconto la mia storia di adozione

Con Anita Godelli il giorno magico nel quale potei ritirare la mia documentazione di nascita dopo tre ricorsi di cui l’ultimo in appello che vinsi merito l’assistenza legale dell’avvocato Continisio Roberto del foro napoletano….purtroppo i carabinieri dichiararono che le ricerche della madre biologica non portavano risultati per incongruenza dei dati anagrafici, quindi i Tdm mi respinsero le mie due istanze

Questa è la torta con il benvenuto che mi fecero i cugini materni

La foto del mio primo incontro con la zia materna biologica che volle cercarmi per esaudire il desiderio di mia madre biologica di ritrovarmi

Il biglietto scritto dai cugini paterni il giorno che mi recai a visitare i luoghi natali dei miei genitori biologici

Con le sorelle biologiche nel convento di clausura del paese di nascita del padre biologico per capire se per caso avessero avuto notizie di una partoriente che poi aveva abbandonata una bimba… lì vi era anche la ruota degli esposti….in seguito dall’ esame della mia documentazione risultò invece che io ero stata partorita a Roma e la madre biologica era stata seguita dagli ultimi mesi della gravidanza da una suora della clinica romana dove nacqui

A Firenze al convegno di noi adottivi dopo aver vinto il ricorso in appello mentre narro il ritrovamento della famiglia biologica e l’interpello delle sorelle da parte del Tdm per sapere da loro se volevano conoscermi. Prassi giuridica che per quanto lodevole fa sentire figli di serie b per tutta la vita

La campagna fuori Sora dove trascorsi tre anni e mezzo a baliatico e purtroppo subii degli abusi che spiegarono, a distanza di tempo, quanto fossi per i miei genitori adottivi una figlia molto traumatizzata e piena di paure inspiegabili tanto da scappare e nascondermi fino alla prima elementare