Di Marco Donati
LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI AREZZO
Cari consiglieri, Arezzo vive uno dei momenti più difficili della sua storia recente, una situazione aggravatasi in questi giorni a causa della diffusione elevata e costante del virus, diffusione che ha determinato la zona rossa per tutto il territorio provinciale.
Le soluzioni per uscire dalla pandemia non possono certo essere affidate agli amministratori locali ma, allo stesso tempo, la tenuta sociale delle comunità e le prospettive per il futuro delle città dipendono anche dalla qualità delle decisioni prese dai sindaci.
In questi mesi, e soprattutto in questi giorni, abbiamo assistito ad un Comune isolato e autoreferenziale. Prima le continue polemiche con la Regione per l’ospedale da campo, oggi le dichiarazioni di alcuni sindaci della provincia che tendono a dare responsabilità della zona rossa al comune capoluogo e tra questi anche le amministrazioni politicamente più vicine alla Giunta Ghinelli.
La Giunta ha scelto qualche giorno fa, immagino in buona fede, di chiudere le scuole. Molte famiglie in difficoltà hanno dichiarato il proprio dissenso, alcune di queste hanno anche protestato pubblicamente venerdì mattina. Da quel momento in poi, da parte della Giunta, si è cercato di giustificare in tutti i modi e ossessivamente la scelta della chiusura fino ad arrivare a divulgare “grafici” un po’ improvvisati. Infine è arrivata la decisione della zona rossa e improvvisamente sono iniziati a comparire dichiarazioni e post degli amministratori locali che puntano il dito contro i comportamenti dei cittadini.
Preso atto che assistiamo talvolta a comportamenti poco responsabili, siamo sicuri che l’amministrazione abbia messo in campo quante più azioni possibili per vigilare? Ed è ammissibile che chi guida la città, una volta in arrivo la zona rossa, inizi a deresponsabilizzarsi puntando il dito verso i propri cittadini?
Ammettiamolo, è una constatazione, la Giunta è distratta e poco coesa.
In questi giorni sono stati annunciati alcuni interventi su piazza della Cadorna. L’amministrazione proverà a finanziare quegli interventi attraverso un bando del ministero delle infrastrutture. Quel bando, e alcuni di noi lo avevamo segnalato, era rivolto ad altri interventi, in particolare la riqualificazione dei quartieri e dell’edilizia popolare. Forse era giusto prendere in considerazione Pescaiola, San Donato, Saione o le nostre frazioni?
Magari arriveranno le risorse ma nel frattempo è arrivato l’intervento della Presidente dell’ordine degli Architetti Antonella Giorgeschi che ha dichiarato “rileviamo tuttavia sia delle criticità oggettive, derivanti dalla complessità e delicatezza dei luoghi stessi, quanto altrettante potenzialità non pienamente espresse”. Sostanzialmente tutto avviene senza coinvolgere nessuno e con progettualità improvvisate.
Accadrà come per la rotatoria di Via Fiorentina?
Inoltre, e per finire, il Sindaco durante la discussione di questo progetto così importante (4.500.000 euro) non era presente alla discussione e da mesi ormai è il vice sindaco a firmare gli atti amministrativi.
In tutto questo il consiglio comunale è stato convocato raramente, con pochi argomenti all’ordine del giorno e a distanza.
Langue ferma da mesi una richiesta di consiglio comunale “aperto” (dove per aperto non si intende in presenza ma solo il coinvolgimento della città) che il sottoscritto aveva richiesto assieme ad altri consiglieri per affrontare e prevenire le conseguenze negative della crisi sulla città.
Incombe anche la discussione dell’atto d’indirizzo per la costituzione di parte civile del comune sul caso Coingas, un documento che crea più di una divisione.
Fatta questa premessa sento la responsabilità, come consigliere e come cittadino, di chiedere al consiglio comunale tutto, ed in pa…
Cari consiglieri, Arezzo vive uno dei momenti più difficili della sua storia recente, una situazione aggravatasi in questi giorni a causa della diffusione elevata e costante del virus, diffusione che ha determinato la zona rossa per tutto il territorio provinciale.
Le soluzioni per uscire dalla pandemia non possono certo essere affidate agli amministratori locali ma, allo stesso tempo, la tenuta sociale delle comunità e le prospettive per il futuro delle città dipendono anche dalla qualità delle decisioni prese dai sindaci.
In questi mesi, e soprattutto in questi giorni, abbiamo assistito ad un Comune isolato e autoreferenziale. Prima le continue polemiche con la Regione per l’ospedale da campo, oggi le dichiarazioni di alcuni sindaci della provincia che tendono a dare responsabilità della zona rossa al comune capoluogo e tra questi anche le amministrazioni politicamente più vicine alla Giunta Ghinelli.
La Giunta ha scelto qualche giorno fa, immagino in buona fede, di chiudere le scuole. Molte famiglie in difficoltà hanno dichiarato il proprio dissenso, alcune di queste hanno anche protestato pubblicamente venerdì mattina. Da quel momento in poi, da parte della Giunta, si è cercato di giustificare in tutti i modi e ossessivamente la scelta della chiusura fino ad arrivare a divulgare “grafici” un po’ improvvisati. Infine è arrivata la decisione della zona rossa e improvvisamente sono iniziati a comparire dichiarazioni e post degli amministratori locali che puntano il dito contro i comportamenti dei cittadini.
Preso atto che assistiamo talvolta a comportamenti poco responsabili, siamo sicuri che l’amministrazione abbia messo in campo quante più azioni possibili per vigilare? Ed è ammissibile che chi guida la città, una volta in arrivo la zona rossa, inizi a deresponsabilizzarsi puntando il dito verso i propri cittadini?
Ammettiamolo, è una constatazione, la Giunta è distratta e poco coesa.
In questi giorni sono stati annunciati alcuni interventi su piazza della Cadorna. L’amministrazione proverà a finanziare quegli interventi attraverso un bando del ministero delle infrastrutture. Quel bando, e alcuni di noi lo avevamo segnalato, era rivolto ad altri interventi, in particolare la riqualificazione dei quartieri e dell’edilizia popolare. Forse era giusto prendere in considerazione Pescaiola, San Donato, Saione o le nostre frazioni?
Magari arriveranno le risorse ma nel frattempo è arrivato l’intervento della Presidente dell’ordine degli Architetti Antonella Giorgeschi che ha dichiarato “rileviamo tuttavia sia delle criticità oggettive, derivanti dalla complessità e delicatezza dei luoghi stessi, quanto altrettante potenzialità non pienamente espresse”. Sostanzialmente tutto avviene senza coinvolgere nessuno e con progettualità improvvisate.
Accadrà come per la rotatoria di Via Fiorentina?
Inoltre, e per finire, il Sindaco durante la discussione di questo progetto così importante (4.500.000 euro) non era presente alla discussione e da mesi ormai è il vice sindaco a firmare gli atti amministrativi.
In tutto questo il consiglio comunale è stato convocato raramente, con pochi argomenti all’ordine del giorno e a distanza.
Langue ferma da mesi una richiesta di consiglio comunale “aperto” (dove per aperto non si intende in presenza ma solo il coinvolgimento della città) che il sottoscritto aveva richiesto assieme ad altri consiglieri per affrontare e prevenire le conseguenze negative della crisi sulla città.
Incombe anche la discussione dell’atto d’indirizzo per la costituzione di parte civile del comune sul caso Coingas, un documento che crea più di una divisione.
Fatta questa premessa sento la responsabilità, come consigliere e come cittadino, di chiedere al consiglio comunale tutto, ed in pa…